Cartoline d’epoca

il piacentino nelle cartoline

La storia piacentina raccontata da cartoline d’epoca

Una corrispondenza con il passato. Immediata, semplice, un’emozione o un’immagine catturata in modo esemplare. La cartolina non è solo un ricordo personale di un viaggio, di una giornata particolare, ma una testimonianza storica, un modo per fissare il cambiamento paesaggistico, sociale, economico e culturale di un territorio. E’ memoria storica dell’evoluzione di un paese in continuo cambiamento. Il valore storico e sociologico di questi cartoncini che il tempo sbiadisce è veramente sorprendente. Se le guardi, arricchendole con un pizzico di fantasia, ti trasportano in pochi secondi in una realtà lontana. Se chiudi gli occhi e liberi la mente, puoi provare a sentire i rumori, i profumi, vivere le atmosfere di quel passato che ha contribuito a costruire il nostro presente. Quelle cartoline servono per costruire la Piccola Storia, quella storia senza la quale non si sarebbe mai costruita la Grande Storia. Servono per permettere la descrizione di una bellezza con le sue prerogative paesaggistiche, produttive e culturali. Costruiscono quella diversità che rende unica l’Italia.

Storie di carta, di immagini e di… parole

Non solo immagini, ma anche brevi narrazioni, spesso solo formule di saluto, ma talvolta ricordi, commenti ironici, frammenti di vita, storie d’amore profonde racchiuse in espressioni private. Un pensiero più forte del debole sms o whatsapp! Ma chi ha “rubato” la maggior parte delle nostre cartoline? Il colpevole è Giorgio Bertuzzi, fotografo e grande conoscitore del territorio e della cultura piacentina. Non sapete qualcosa, siete curiosi di conoscere quella storia o quella ricetta di cui avete perso memoria? Non temete, chiedete a Giorgio e lui vi illuminerà. Non solo: il suo racconto vi condurrà ad avere nuove curiosità. Un racconto senza fine che vi farà amare incondizionatamente il piacentino, le sue storie, quelle conosciute e quelle nascoste nelle pieghe della memoria.