Alla scoperta del lungo Po

Il fiume Po, il cui nome antico era Padus o Eridano, serpeggia a nord della provincia di Piacenza per un centinaio di Km., percorrendo una zona completamente pianeggiante, dal torrente Bardonezza, a ovest di Castelsangiovanni, alla foce dell’Ongina -Arda, a est di Villanova, e scorre a un Km. da Piazza Cavalli.

I suoi argini nel tratto piacentino si sviluppano per 140 Km. e le boschine lungo di essi costituiscono un parco naturale notevole. In lunghi tratti segna il confine della regione con la confinante Lombardia che si affaccia sull’altra sponda del fiume con le provincie di Milano, Pavia e Cremona. Ed è proprio il tratto di territorio chiamato Basso Piacentino che giunge fino a Cremona, a presentare motivi di interesse turistico e paesaggistico.

Il Po scorre infatti in questo tratto seguendo un percorso piuttosto tortuoso formando insenature e rientranze ed offrendo visioni panoramiche di grande suggestione. Le sue sponde sono quasi del tutto prive di centri abitati e ricoperte da una fitta e lussureggiante vegetazione. Le acque maestose del fiume sono spesso solcate da natanti da diporto e meriterebbero di essere ulteriormente valorizzate da insediamenti rivieraschi e dalla istituzione di un regolare servizio di battelli fluviali. Inoltre la pescosità dei numerosi corsi d’acqua della zona, soprattutto del Po, e la ricchezza di selvaggina stanziale e migratoria fanno di questa zona una méta preferenziale di cacciatori e pescatori.

Dal punto di vista artistico risvegliano un certo interesse le chiese e le collegiate che sorgono nei maggiori centri della zona, soprattutto a Monticelli d’Ongina e a Cortemaggiore. Molto interessanti sono anche i castelli che si trovano un pò ovunque; e per gli appassionati della musica lirica, il comune di Villanova d’Arda ospita ricordi unici del grande Giuseppe Verdi. L’agricoltura del Basso Piacentino, grazie alla particolare fertilità del terreno ha assunto particolare rilievo produttivo e notevoli sono anche gli insediamenti industriali.

La cucina locale è caratterizzata, oltre che dai piatti tipici della tradizione piacentina, dalle ricette a base di pesce di fiume, che si possono gustare nei numerosi ristoranti specializzati. La zona è attraversata dalla linea ferroviaria Piacenza – Cremona e tutti i maggiori centri e le loro frazioni principali sono collegati con Piacenza da un servizio pubblico di corriere. Attraversano questo tratto di provincia piacentina l’autostrada Piacenza – Cremona – Brescia e quella del Sole, con ingressi a Piacenza sud e a Fiorenzuola.

La S.S. 10, che collega Piacenza a Cremona, tocca alcuni dei centri più importanti della zona; tutte le varie frazioni sono collegate tra loro e ai comuni più importanti da una fitta rete di strade provinciali e comunali ben tenute ed asfaltate. L’itinerario, che porta da Piacenza fino a Cremona, seguendo i passi del Po, può partire da Piazzale Roma per poi percorrere Via Colombo per circa un Km., e poi girare a sinistra in direzione Cremona. Superata con un cavalcavia la linea ferroviaria Milano – Bologna si imbocca la S.S. 10, si supera l’ingresso dell’autostrada Torino – Piacenza – Brescia in località Le Mose e dopo qualche km, lasciata sulla destra la deviazione per Cortemaggiore, in località Croce Grossa, si giunge alla frazione di Roncaglia. Sulla sinistra della S.S. 10 si stacca una stradina che, superata l’autostrada Piacenza – Brescia, raggiunge in poco tempo l’argine del Po in un punto particolarmente panoramico.

Questa strada giunge poi al piccolo abitato di Roncarolo, e allontanandosi dal Po, Zerbio e quindi Caorso, comune a metà strada tra Piacenza e Cremona che ospita la bella Rocca.  Proseguendo sulla S.S. 10 e superato il torrente Chiavenna, lasciando sulla destra le deviazioni che conducono a Chiavenna Landi, Polignano e S. Pietro in Cerro, si arriva a San Nazzaro, frazione di Monticelli d’Ongina dove si visita Isola Serafini, la maggiore centrale idroelettrica italiana ad acqua fluente ed esempio di grande ingegneria che utilizza le acque del fiume Po.

Poco più avanti Castelvetro Piacentino, l’ultimo comune del territorio emiliano, diviso dalla città di Cremona dal suggestivo ponte di ferro.

itinerario nella bassa piacentina

La pianura piacentina corrisponde al vertice occidentale del grande triangolo disegnato dal corso del Po, dalla Via Emilia e dall’Adriatico, e verso nord possiamo notare diversi caratteri della campagna emiliana. Il percorso inizia percorrendo la Via Emilia Parmense fino al collegio Alberoni, al semaforo si svolta a sinistra, sboccando nella statale 10, detta Via Caorsana; quindi si giunge in località Le Mose, presso la stazione autostradale Piacenza Sud. Nell’area meritano menzione i resti di alcuni impianti produttivi di età romana: alcune fornaci e una calcara d’età imperiale. Passata la frazione di Roncaglia si giunge a Caorso, dove si può ammirare la Rocca del IX secolo e resti di insediamenti dell’età del bronzo e romana. Si procede poi in direzione Monticelli d’Ongina, si visita la Rocca, per proseguire in direzione Cremona e giungere al comune di Castelvetro Piacentino; qui da vedere sono la chiesa di S. Giovanni Battista e il palazzo del Comune con chiare caratteristiche neogotiche. Si ritorna in direzione Piacenza e, rientrati in Monticelli d’Ongina, si svolta a sinistra; si attraversa un breve tratto della Padana Inferiore fino ad arrivare a Cortemaggiore, interessante cittadina rinascimentale vicino al torrente Arda. Qui nella centrale Piazza dei Patrioti troviamo il Municipio e la collegiata di S. Maria delle Grazie, con campanile del Cinquecento e facciata ricostruita nel 1881; da visitare sono anche il palazzo Pallavicino, l’oratorio di S. Giuseppe e il convento dei Francescani. Usciti da Cortemaggiore, prossima meta è Fiorenzuola d’Arda, importante centro agricolo, commerciale e industriale, dove possiamo osservare il palazzo Bertamini e palazzo Grossi, mentre poco distante la collegiata di S. Fiorenzo. Ritornando verso Piacenza breve sosta si può fare per visitare l’Abbazia di Chiaravalle della Colomba e dopo aver lasciato il piccolo borgo di Alseno, si riprende la Via Emilia, attraversando prima Roveleto e poi Cadeo. Ultima tappa di questo itinerario prima di arrivare in città è Pontenure, con resti di un insediamento romano; nel medioevo fu un’importante piazzaforte militare difesa da una rocca, che ora funge da campanile della parrocchiale di S. Pietro. A pochi chilometri da visitare il castello di Paderna.

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