Comandanti partigiani giunti da lontano

un connotato fondamentale della lotta contro il nazifascismo

di G.L. Cavanna e R. Repetti, Edizioni Pontegobbo, 2018

Istriano, Gaspare, Montenegrino, Capitano Mack, Giovanni lo Slavo, il Greco e persino ex militari della Wermacht fra i partigiani piacentini

Un maresciallo di marina giunto da Pola sull’Appennino emiliano-ligure, un ufficiale sloveno confinato in provincia di Piacenza, due ufficiali montenegrini, un capitano britannico, un sottufficiale greco, sfuggiti il 9 settembre 1943 dai rispettivi campi di prigionia, furono fra gli iniziatori del movimento partigiano piacentino, caratterizzandolo con la propria cultura militare e personalità. Assieme a loro, disertando o sottraendosi al controllo dell’esercito hitleriano, finirono per schierarsi a fianco dei partigiani piacentini oltre seicentocinquanta combattenti provenienti da dieci diverse nazioni europee: cittadini dell’Unione sovietica nella grande maggioranza, poi jugoslavi, polacchi, britannici, greci e anche più di cinquanta soldati tedeschi, fra cui due ufficiali. Il volume, strutturato in sette monografie – tra cui quella di ‘Istriano’, protagonista anche della liberazione della Liguria – ricostruisce non solo i frangenti della lotta partigiana in cui si distinsero comandanti e combattenti giunti da lontano, ma anche i contrasti, di natura politica o personale, in cui furono coinvolti. Un’opera quindi che richiama un connotato fondamentale della lotta contro il nazifascismo: la sua solidale dimensione europea.

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